Uno studio condotto da Kerstin Kempf e Stephan Martin, pubblicato su MDPI, ha analizzato l’effetto di un pasto ricco di carboidrati sulla chetosi. La ricerca dimostra che un singolo pasto ad alto contenuto di carboidrati può interrompere la chetosi per vari giorni, con impatti più duraturi per chi ha elevati livelli di insulina basale.
La dieta chetogenica induce uno stato di chetosi riducendo drasticamente l’apporto di carboidrati. In questo modo, il corpo inizia a utilizzare i grassi come fonte primaria di energia, producendo corpi chetonici. Tuttavia, secondo lo studio, una sola assunzione di carboidrati può bloccare la chetosi per giorni, con il rischio di compromettere la progressiva perdita di peso e il miglioramento della sensibilità insulinica. Mentre chi ha insulina bassa può ripristinare la chetosi in due giorni, chi presenta livelli alti può impiegare anche cinque giorni o più, con una ripresa parziale o assente.
L’interruzione della chetosi limita l’efficacia del processo di lipolisi, e anche piccole quantità di carboidrati possono interrompere questo stato per chi ha insulino-resistenza. Per chi desidera massimizzare i benefici della dieta chetogenica, è quindi fondamentale un rigoroso controllo dell’assunzione di carboidrati e un attento monitoraggio dello stato chetonico.
In sintesi, lo studio evidenzia l’importanza di mantenere una chetosi stabile per favorire una perdita di peso costante e una gestione più efficace della glicemia. La dieta chetogenica, seguita con rigore, offre benefici significativi per il controllo dell’appetito e la salute metabolica; tuttavia, un’alimentazione a basso contenuto di carboidrati è particolarmente essenziale per chi ha livelli elevati di insulina, poiché anche minime variazioni possono alterare i risultati.