Come la ricerca sulle differenze di genere può rivoluzionare il trattamento dell’obesità attraverso terapie chetogeniche mirate


Negli ultimi decenni, la medicina di genere ha acquisito un ruolo centrale nel ridefinire la pratica medica moderna. Riconosciuta come un’area emergente di ricerca, la medicina di genere si concentra sulle differenze biologiche e fisiologiche tra uomini e donne, non solo nella manifestazione delle malattie ma anche nella loro prevenzione e trattamento. Sebbene storicamente la ricerca clinica sia stata dominata da studi che coinvolgevano prevalentemente pazienti maschi, le nuove scoperte hanno evidenziato come tali approcci univoci possano limitare l’efficacia dei trattamenti, soprattutto in patologie comuni come l’obesità, le malattie cardiovascolari e il diabete.

Le differenze di genere influiscono su vari aspetti, tra cui la distribuzione del grasso corporeo, il metabolismo e la risposta ai farmaci. Ad esempio, le donne tendono ad accumulare più grasso sottocutaneo rispetto agli uomini, che invece immagazzinano una quantità maggiore di grasso viscerale, un tipo di grasso legato a un rischio più elevato di malattie metaboliche. Anche i livelli ormonali, come estrogeni e testosterone, giocano un ruolo chiave, influenzando la resistenza insulinica e la distribuzione della massa muscolare. Inoltre, le risposte infiammatorie tra i due sessi mostrano marcate differenze, con le donne che spesso presentano livelli più elevati di infiammazione in risposta all’obesità.

Questa comprensione delle peculiarità di genere ha aperto la strada a trattamenti più mirati, come l’adozione di diete personalizzate e protocolli specifici per uomini e donne. In questo contesto, la Terapia Chetogenica a Basso Contenuto Energetico (VLEKT) rappresenta un esempio di intervento nutrizionale innovativo che, tenendo conto delle differenze di genere, può portare a risultati più efficaci nella gestione dell’obesità.

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Uno studio recente, pubblicato nel Journal of Translational Medicine, ha analizzato gli effetti della VLEKT su un gruppo di 42 pazienti, equamente suddivisi tra uomini e donne. Lo studio ha rivelato che gli uomini beneficiano maggiormentedi questo tipo di dieta, con una perdita di peso del 30,84% rispetto al 21,36% delle donne. Inoltre, i partecipanti maschi hanno mostrato una riduzione più significativa dei livelli infiammatori, come dimostrato dalla diminuzione della proteina C-reattiva ad alta sensibilità.

Questi dati evidenziano come l’approccio personalizzato nella medicina di genere possa essere cruciale per ottimizzare gli interventi terapeutici. Non solo si conferma l’importanza di sviluppare terapie specifiche per uomini e donne, ma si sottolinea anche la necessità di ulteriori studi per approfondire il ruolo delle differenze ormonali e metaboliche nel successo delle terapie nutrizionali e farmacologiche.