Una risposta arriva da Cherubino Di Lorenzo e Giovanni Spera.
All’interno delle molteplici ricerche mediche e scientifiche, un’area di studio sta emergendo con potenzialità rivoluzionarie nella gestione di malattie neurologiche complesse. Questo resoconto nasce da un intervento del Dottor Cherubino Di Lorenzo, tenuto durante la Ketogenic Diet Academy di Firenze. In collaborazione con il Dipartimento di Scienze Medico-Chirurgiche e Biotecnologie dell’Università La Sapienza Roma e l’Associazione Eupraxia, questo intervento ha gettato luce su una promettente svolta nella gestione di malattie neurologiche.
La storia della chetogenesi affonda le radici nel passato, risalendo al IV secolo a.C. con Ippocrate e al 30-33 d.C. ai tempi di Gesù di Nazareth. Tuttavia, il Dottor Cherubino Di Lorenzo ha fatto notare che la vera rivoluzione è iniziata nel 1921 con il medico Russell Wilder, che ha contribuito a gettare le basi per la moderna dieta chetogenica. Questo approccio dietetico si è poi rivelato efficace in una serie di condizioni neurologiche e non neurologiche.
Epilessia e altre prospettive
Uno dei punti chiave evidenziati dal Dottor Cherubino Di Lorenzo riguarda l’efficacia della chetosi nutrizionale nel trattamento dell’epilessia che, nota fin dagli anni ‘20 per i bambini resistenti ai farmaci, si rivela utile ora anche dell’adulto. Dopo un anno di dieta chetogenica, il 50% dei pazienti ha registrato una significativa riduzione degli attacchi.
Importanti risultati nella Gestione Dell’Emicrania
Un altro aspetto evidenziato dall’intervento del Dottor Cherubino Di Lorenzo è il contributo della dieta chetogenica nella gestione dell’emicrania. Sono stati descritti studi che hanno fornito risultati promettenti. Una concreta speranza sia attuale che in prospettiva per coloro che, con l’emicrania cronica, vivono una patologia notevolmente debilitante.
La Chetogenesi per il mondo delle Malattie Neurologiche
La chetogenesi si sta rivelando una chiave di rilettura di sempre più vaste aree di queste patologie. Dalla demenza alla funzione cognitiva. Con evidenze scientifiche ormai vaste in patologie come il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e i disturbi dello spettro autistico. Alcuni studi dimostrano anche che l’assunzione di olio MCT (trigliceridi a catena media) incrementa i livelli di corpi chetonici nel sangue, migliorando l’effetto chetogenico in particolare sulla memoria.
Chetosi salvavita?
Risponde il Prof. Giovanni Spera, curatore scientifico e coordinatore della KDA
Nell’intero convegno sono emersi dati estremamente interessanti sulle potenzialità terapeutiche di una strategia dietetica come la chetosi nutrizionale indotta. Confermati i punti fermi di efficacia su malattie metaboliche e su base infiammatoria, si sono aperte ulteriori prospettive nell’area della neurologia ed anche in quella della psichiatria. Ma vorrei soffermarmi su un aspetto peculiare.
Durante il suo intervento, Cherubino Di Lorenzo ha anche ricordato l’ormai consolidato, anche se poco noto, uso della chetogenesi in pazienti con malattie neurologiche legate a disordini metabolici gravi, su base congenita. Si tratta di malattie rare, spesso misconosciute, per le quali l’alternativa dell’uso metabolico dei corpi chetonici rispetto al glucosio si è rivelato essere l’unico trattamento possibile. In pratica un salvavita, a conferma ulteriore dell’importanza e della “delicatezza” di questo strumento terapeutico in un’epoca in cui prendere consapevolezza del potere del cibo sia in senso negativo che come arma di difesa (food is Medicine!) potrà aiutarci ad affrontare, in modo più efficace, naturale, e non invasivo, le complesse sfide della società contemporanea.