Gli endocrinologi sostengono che l’Indice di Massa Corporea (BMI), la formula matematica più utilizzata nel mondo per valutare il peso corporeo, fallisce nel rilevare correttamente l’obesità in metà dei casi. Questa conclusione emerge da uno studio recente, secondo cui l’aggiunta di un parametro come la misura della circonferenza vita potrebbe ridurre gli errori del 23%. Gli esperti della Società Italiana di Endocrinologia (SIE) sostengono l’urgente necessità di rivedere le linee guida italiane e integrare il calcolo del BMI con altri parametri.

Il ricorso esclusivo al BMI ha portato a classificare erroneamente come non obesi milioni di individui, perché basare la diagnosi di obesità solo su questo parametro biometrico porta ad errori diagnostiche nel 50% dei casi. In particolare, sottostima l’obesità nel 53% dei casi, con il rischio di trascurare necessari interventi terapeutici e cambiamenti di stile di vita. Per questa ragione, gli specialisti della SIE propongono di integrare il BMI con la valutazione del grasso viscerale, misurato attraverso la circonferenza vita, e la stima della composizione corporea.

I limiti del BMI come unico parametro per la diagnosi di obesità sono stati sottolineati da uno studio della Rutgers University. I ricercatori hanno osservato che il 53% dei partecipanti classificati come obesi in base ad un esame chiamato “assorbimetria raggi x a doppia energia” (DEXA) non veniva rilevato quando valutati solo con il BMI. Tuttavia, l’aggiunta del parametro della circonferenza vita alla valutazione ha ridotto gli errori del 23%.

Uno dei principali limiti del BMI è che non distingue tra acqua, massa ossea, massa muscolare e tessuto grasso, né tra accumulo di grasso viscerale e grasso sottocutaneo. Questo porta a sovrastimare erroneamente l’obesità nelle donne e a sottovalutarla negli uomini, distorcendo la comprensione del rischio di malattie e mortalità legate all’obesità.

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Gli esperti concordano che è fondamentale trovare nuovi criteri semplici, economici e più affidabili per la diagnosi dell’obesità. Il BMI, insieme alla misura del grasso viscerale e della massa grassa relativa, potrebbe aiutare a ridurre gli errori e consentire una più precisa individuazione delle persone obese.