Scegliere la dieta mediterranea per dimagrire può non essere la strada migliore, soprattutto se il sovrappeso è importante. Meglio una dieta chetogenica per abbattere il peso in eccesso e una dieta mediterranea per il mantenimento
La Dieta Mediterranea per dimagrire. È davvero possibile? è un modello nutrizionale ispirato dai modelli alimentari popolari in alcuni paesi del bacino del mediterraneo negli anni ‘50. Si caratterizza per l’abbondanza di cibi coltivati (verdura, frutta, cereali e grano integrale, noci e legumi), olio extravergine d’oliva come principale fonte di grassi, pesce e pollame consumati in quantità medio-basse, basso consumo di carne rossa e un moderato consumo di vino associato ai pasti.
La Dieta Chetogenica invece è un tipo di protocollo nutrizionale sviluppato a partire dagli anni ’20 del ‘900, con lo scopo di curare i sintomi di alcuni particolari tipi di epilessia infantile che resistevano ai farmaci. Lo scopo principale della dieta chetogenica è ridurre al minimo la presenza dei carboidrati nella dieta, in modo molto simile al digiuno, con lo scopo di innescare un reset metabolico, la Chetosi da cui la dieta prende il nome.
La Chetosi è un meccanismo atavico di cui l’organismo umano è naturalmente dotato. Si tratta di un modo che ha l’organismo per bruciare i grassi convertendoli in Chetoni, che sono un combustibile alternativo per il nostro corpo, un combustibile particolarmente gradito al cervello. La Chetosi sostituisce il normale meccanismo di creazione dell’energia del corpo umano, che funziona con i glucidi, e attiva un reset metabolico a livello intestinale (contribuisce all’eubiosi del microbiota). Uno degli effetti più interessanti e impressionanti di questa dieta è sicuramente la capacità di far dimagrire il paziente in modo mirato, facendogli perdere i grassi e non la massa muscolare, ma ci sono anche altri particolari benefici, come un ridotto appetito e una generale sensazione di buonumore.
Il meccanismo della chetosi è atavico perchè risale all’epoca in cui gli esseri umani non avevano ancora sviluppato l’agricoltura e si limitavano a cacciare gli animali e raccogliere dal suolo quello che le piante lasciavano cadere. All’epoca (oltre 15mila anni fa) gli esseri umani avevano un comportamento alimentare molto diverso. Siccome erano dipendenti dalla caccia e dalla raccolta, non era infrequente che si ritrovassero senza la quantità giusta di cibo per diversi giorni e gli stessi carboidrati erano molto difficili da trovare, la dieta umana era prevalentemente carnivora e i cacciatori, quando si svegliavano al mattino, dovevano avere la mente lucida, l’umore giusto e non dovevano sentire la fame per tutto il giorno dedicato alla caccia.
In rete, nelle ultime settimane, si parla molto di Chetomediterranea, un tipo di dieta mediterranea per dimagrire che prende spunto dalla dieta mediterranea e la “incrocia” con la dieta chetogenica. L’idea alla base è che sia la dieta mediterranea che la dieta chetogenica condividono una serie di alimenti chiave attraverso i quali è possibile ottenere i benefici della dieta chetogenica (inducendo la chetosi) e quelli della dieta mediterranea, soprattutto per quanto concerne le fonti di grasso (l’olio d’oliva e la frutta secca).
LA DIETA CHETOGENICA E LA CHETOSI
Ci sono diversi tipi di dieta chetogenica, laddove per “chetogenico” si intende un regime dietetico con una carenza di carboidrati tale da indurre il nostro organismo a utilizzare la riserva energetica costituita dai grassi attraverso la chetosi.
La chetosi è una risposta metabolica fisiologica, stimolata dal basso apporto di carboidrati, che porta all’aumento in circolo dei chetoni che vengono sintetizzati nel fegato dagli acidi grassi. Tali grassi vengono utilizzati dall’organismo per produrre energia al posto del glucosio, obbligando l’organismo a servirsi di loro come fonte energetica alternativa ai carboidrati e favorendo così una rapida eliminazione del peso in eccesso sotto forma di massa grassa.
La dieta chetogenica rappresenta un regime dietetico in grado di indurre una condizione metabolica, la chetosi, in cui vengono utilizzati corpi chetonici come fonte energetica. I corpi chetonici sono tre composti differenti: acetone, acido aceto-acetico e acido beta-idrossibutirrico normalmente presenti nel sangue in quantità trascurabile. La prima condizione chetogenica per eccellenza è il digiuno; alternativamente si ottiene questo risultato con diete fortemente ipocaloriche e ipoglucidiche, ma non necessariamente ricche di grassi. Se infatti alcune varianti della dieta chetogenica propongono diete ricche di grassi, lo fanno perché storicamente questa dieta è nata per fornire il quantitativo di calorie necessario ai giovani pazienti affetti da epilessia. Oggi ci sono vari tipi di diete chetogeniche, alcune delle quali come la VLCKD contengono pochi grassi e una quantità normale di proteine.
Con una dieta chetogenica come la VLCKD, da integrare con i pasti sostitutivi, l’approdo naturale al termine del percorso dietologico è la graduale reintroduzione degli alimenti vietati e l’approdo finale è una dieta mediterranea.
LA DIETA MEDITERRANEA PER DIMAGRIRE
La dieta mediterranea per dimagrire? La dieta mediterranea si caratterizza per l’abbondanza di cibi coltivati (verdura, frutta, cereali e grano integrale, noci e legumi), olio extravergine d’oliva come principale fonte di grassi, pesce e pollame consumati in quantità medio-basse, basso consumo di carne rossa e un moderato consumo di vino associato ai pasti. La Dieta Mediterranea è al primo posto fra le diete salutari nel 2021, secondo la U.S. News & World Report. Questo prestigioso riconoscimento è riconducibile ai numerosi benefici associati alla dieta Mediterranea: previene la comparsa di diabete in individui con molteplici fattori di rischio e ritarda il ricorso al primo farmaco per la terapia del diabete in chi è all’inizio della propria storia clinica. Infine, nelle persone con diabete migliora il controllo dell’iperglicemia, riduce il rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare e di disfunzioni sessuali, sia nell’uomo che nella donna. Una maggiore aderenza alla Dieta Mediterranea riduce del 10% il rischio di mortalità per cancro, del 9% il rischio di mortalità da tutte le cause e aumenta del 46% la probabilità di invecchiare in buona salute. Non meno importante è l’aspetto che riguarda la “sostenibilità” di questo regime alimentare: esso si basa sulla stagionalità dei prodotti, la loro freschezza e la biodiversità.
La particolarità della dieta mediterranea è quindi che, a differenza della chetogenica, non è una terapia dietetica, ovvero non è un tipo di terapia che va praticata in un momento ben definito di tempo, ma è un vero e proprio schema nutrizionale che può essere adottato anche per tutta la vita, tanto che la dieta mediterranea è riconosciuta dall’Unesco come bene protetto ed è stata inserita nel 2010 nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità.
In conclusione, cosa possiamo dire della Chetomediterranea? La dieta mediterranea per dimagrire che conduce alla chetosi è un’idea eccellente; resta inteso che il modo migliore per assicurarsi un percorso di dimagrimento privo di rischi è quello di farsi seguire da un esperto di nutrizione.