La dieta per colesterolo alto può essere una dieta chetogenica?
Intanto cominciamo dall’inizio, che cos’è il Colesterolo?
Da un punto di vista scientifico, questo nome indica delle particolari molecole di grasso (i lipidi) che compongono la membrana delle cellule e si trovano nel sangue e in tutti i tessuti del corpo umano. Nel linguaggio comune, se ne distinguono due tipologie, il Colesterolo HDL, cioè lipoproteine ad alta densità, che favorisce l’eliminazione del colesterolo in eccesso presente nel sangue attraverso le vie biliari e il Colesterolo LDL, cioè lipoproteine a bassa densità, che è quello che si deposita nelle arterie.
Dieta per colesterolo alto
Quando il colesterolo è alto, ci si riferisce al quantitativo di molecole di LDL presenti nel sangue. Per valutare la pericolosità di questa condizione però bisogna sempre parlarne con il proprio medico o con uno specialista della nutrizione.
Una dieta per colesterolo alto, ovvero una dieta che può aiutare a diminuire la quantità di colesterolo nel sangue e migliorare di conseguenza la propria salute, può essere senz’altro una dieta Chetogenica.
La dieta Chetogenica infatti non fa aumentare il colesterolo come credono in molti, anche se bisogna specificare che alcune tipologie di dieta Chetogenica sono ad alto contenuto di grassi, le cosiddette diete keto HIFAT; le diete chetogeniche che possono essere utili a chi soffre di colesterolo alto sono sicuramente le diete chetogeniche a basso contenuto di carboidrati e normolipidiche, ovvero diete bilanciate e coadiuvate da alimenti funzionali come la dieta VLCKD, la Very Low Carb Ketogenic Diet.
La dieta VLCKD, Very Low Carb Ketogenic Diet, è una dieta interessante per chi ha il colesterolo alto, ma va considerata come una vera e propria terapia medica, da seguire sotto controllo di uno specialista della nutrizione e va integrata con i cosiddetti alimenti funzionali.
La Dieta Chetogenica VLCKD. Giuste proteine e pochi carboidrati
Una dieta con elevato contenuto proteico e ridotto contenuto di carboidrati induce una significativa riduzione dell’apporto energetico giornaliero e contemporaneamente un più grande calo ponderale e di grasso, questo grazie a un meccanismo naturale del nostro corpo, la Chetosi.
“La diete chetogeniche a bassissimo contenuto calorico (VLCKD) – spiega il professor Luigi Barrea Specialista in Scienza dell’Alimentazione presso l’Università Federico II di Napoli – sono state recentemente proposte come una vera e propria terapia nutrizionale per il trattamento dell’obesità e delle sue complicanze metaboliche (come il diabete mellito di tipo 2) soprattutto nei soggetti con obesità che hanno già tentato di perdere peso con diete meno drastiche (come la Dieta Mediterranea) senza però raggiungere l’obiettivo del dimagrimento. Inoltre, uno studio della Società Europea dell’Obesità, condotto dalla Prof.ssa Giovanna Muscogiuri, ha chiaramente dimostrato come la VLCKD può essere raccomandata in modo sicuro come trattamento dietetico efficace per i soggetti con obesità dopo aver considerato le potenziali controindicazioni”
“La dieta chetogenica – prosegue il professor Barrea – induce uno stato metabolico chiamato di “chetosi fisiologica” che permette al nostro organismo di utilizzare i grassi di deposito a scopo energetico e migliorando così i parametri metabolici (la glicemia e il colesterolo in primis) e riducendo l’infiammazione cronica“
Come ricorda il Professor Giovanni Spera però, la Chetosi Fisiologica, stimolata da una dieta chetogenica VLCKD, è un’opzione terapeutica che deve essere gestita da esperti.
“Quando 10 anni fa ho conosciuto questa opzione terapeutica poche persone credevano che si trattasse di un sistema che fa parte del patrimonio metabolico di ognuno di noi. In pochi ritenevano che l’uso di sorgenti alternative al glucosio, in particolare i depositi di grassi, potesse generare tutta una serie di processi benefici per l’organismo. Gli studi sulla dieta chetogenica erano pochi. Oggi grazie a tante valide ricerche sappiamo che la chetosi è uno strumento potentissimo per affrontare problemi importanti come diabete e obesità. Altresì sappiamo che indurre la chetosi autonomamente è sbagliato. La dieta chetogenica non può essere una moda o frutto di improvvisazioni“.