I dati della sorveglianza PASSI, coordinata dall’ISS, sulla popolazione adulta tra 18 e 69 anni, mostrano che oltre 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale, (BMI tra 25 e 29.9) e oltre 1 adulto su 10 è obeso (BMI ≥ 30). Il problema si è ben compreso durante questo anno pandemico ed è tutt’altro che estetico, dietro ad alti BMI si nascondono diverse insidie di carattere metabolico, cardiovascolare, ma non solo. Numerosi studi hanno mostrato che un indice di massa corporea elevato (Imc) rappresenta un importante fattore di rischio per una peggior prognosi da Covid-19. Il peso forma, dunque, si rivela centrale sia per rinforzare le proprie difese immunitarie sia per ritardare l’invecchiamento. Due punti trattati ampiamente all’interno del libro Nutrizione Chetogenica del Dottor Giuseppe Cassibba. Edito da Bruno Editore, il testo si presenta come un viaggio alla scoperta di una nutrizione, quella chetogenica, che permette al lettore di comprendere come e perché ciò che mangiamo influisce sul nostro stato di benessere e salute.
Dottor Cassibba nel suo libro si affronta un argomento decisivo, soprattutto in questi mesi di pandemia, quale quello della necessità di restare in salute per rallentare il processo di invecchiamento e ritrovando la migliore forma fisica. In che modo una Nutrizione chetogenica può essere di aiuto per concretizzare questi importanti obiettivi? Ma soprattutto in che modo ciò che mangiamo influenza la nostra tendenza ad invecchiare?
Sì è proprio vero. In un periodo quanto mai difficile come questo l’uomo si è reso conto di quanto sia importante mantenere un buono stato di salute. Ha anche capito a mio avviso quanto questo possa influenzare l’aging. La nutrizione chetogenica aiuta a contrastare i processi infiammatori dell’intero organismo determinati dall’eccesso di zuccheri nell’attuale alimentazione.
Del resto l’invecchiamento non è altro che un processo infiammatorio cronico.
Nel suo libro si parla di 3 elementi fondamentali per ritrovare la salute. Ce li racconta?
Per essere in buona salute ritengo che ci siano degli elementi su cui focalizzarsi e su cui possiamo intervenire attivamente modificando il nostro stile di vita. Uno di questi è il controllo del peso corporeo. E’ un dato di fatto che soggetti più magri abbiano una maggiore aspettativa di vita. Di contro un obeso può sviluppare più facilmente patologie metaboliche come il diabete e cardiovascolari come l’ipertensione. Altro elemento imprescindibile per lo stato di salute è l’efficienza del nostro sistema immunitario. Una cattiva alimentazione può indebolirlo mentre una dieta chetogenica può aiutare a potenziarlo. Infine, contrastare l’invecchiamento significa ridurre l’infiammazione cronica del nostro organismo con conseguenti benefici sulla salute.
Recentemente un’importante review sistematica EASO guidato dalla Dottoressa Giovanna Muscogiuri dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha messo in rilievo i vantaggi di una strategia dietoterapico VLCKD nel trattamento di problemi come l’obesità. Nel suo libro l’argomento viene affrontato ampiamente. Perchè siamo di fronte ad una validissima opzione per ottenere sia un consistente calo ponderale sia un maggiore mantenimento nel tempo?
La VLCKD è indubbiamente la terapia dietetica più efficace per il trattamento dell’obesità. Offre degli indubbi vantaggi che permettono una migliore gestione del paziente nel breve e nel lungo termine. Il consistente calo ponderale risulta molto motivante per il paziente che così viene stimolato a proseguire nel tempo il percorso terapeutico. Inoltre, riducendo il senso di fame migliora l’adesione del paziente al protocollo dietetico. Non dimentichiamo che la dieta chetogenica aiuta a risparmiare massa magra durante il dimagrimento permettendo così anche un maggior controllo metabolico nel tempo. La strategia finale per il mantenimento dei risultati si basa su una cosiddetta “fase di crociera”, in cui il medico incrementerà gradualmente le calorie e i carboidrati fino ad arrivare ad una dieta di mantenimento contestualmente alla prescrizione di una regolare attività fisica. ______________________________________________________________________
IL PODCAST DI ACCADEMIA DELLA DIETA SULL’ OBESITA’
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Il benessere appare sempre più una questione di corpo e di mente, una dimensione che supera questo fallace dualismo. Ecco in che senso le emozioni positive impattano sul sistema immunitario rendendolo più efficiente?
Molteplici sono gli studi che hanno dimostrato come le emozioni possano influenzare il nostro sistema immunitario. Pensi che già nell’800 Nietzsche suggeriva di sorridere almeno dieci volte al giorno. Nello specifico uno studio dell’Indiana State University ha dimostrato che sorridere stimola il sistema immunitario favorendo la produzione di linfociti T, proprio come fa la nutrizione chetogenica.
Sempre tornando al sistema immunitario ci spiega in che senso c’è una relazione tra quest’ultimo e una dieta chetogenica con pasti sostitutivi?
Nella maggior parte dei casi c’è un eccessivo consumo di zuccheri nell’alimentazione. Questo, associato ad altre cattive abitudini come l’abuso di farmaci e alcol, determina uno squilibrio del microbiota intestinale (disbiosi) dove risiede il 70% del nostro sistema immunitario. In tale condizione l’inevitabile conseguenza è una riduzione dell’efficienza del sistema immunitario. La dieta chetogenica con pasti sostitutivi permette una vera e propria bonifica intestinale riportando al suo fisiologico equilibrio il microbiota. In questo modo otterremo un potenziamento del sistema immunitario.
Adesso le faccio una domanda che molti lettori si aspettano sicuramente da questo approfondimento. Quali sono gli errori alimentari da evitare? Nello specifico come dovrebbero essere i nostri pasti giornalieri, a partire dalla colazione?
L’errore alimentare più frequente è sicuramente un eccessivo consumo di carboidrati il cui fabbisogno energetico è spesso sovrastimato. Del resto siamo bombardati quotidianamente da una spietata comunicazione pubblicitaria dove le famiglie felici mangiano carboidrati raffinati rimanendo tutti magri e belli. In realtà una sana alimentazione deve prevedere una presenza equilibrata di tutti i macronutrienti. Personalmente ad un soggetto in fase di mantenimento del peso corporeo prescrivo tra il 40 e il 50% massimo di carboidrati dando la priorità a verdure, ortaggi, frutta, legumi e cereali integrali. Anche a colazione dobbiamo sfatare il mito della necessità degli zuccheri per iniziare la giornata. Preferibile optare per una quota più consistente di proteine come yogurt greco e di lipidi, ad esempio 4-5 mandorle. Aggiungiamo un frutto fresco per l’apporto di vitamine e fibre, fondamentali per rallentare l’assorbimento dei macronutrienti e regolare l’appetito nella mattinata. Come carboidrati due fette biscottate ai cereali o due cucchiai di cereali integrali o muesli saranno più che sufficienti.
Un’ultima domanda, più generale, Dottore secondo lei come sarà l’alimentazione del futuro anche tenendo conto dei segnali che ci arrivano dall’ecosistema?
Se vogliamo ridurre l’impatto ambientale dell’alimentazione dobbiamo incrementare il consumo di frutta, verdure, ortaggi, tuberi e legumi. Infatti, la produzione e la commercializzazione di questi alimenti è sicuramente più ecosostenibile rispetto agli usuali processi dell’industria alimentare. Purtroppo finchè questa società continuerà a fondarsi sulla “velocità” l’industria alimentare continuerà ad uscirne vincente.