I Chetoni Esogeni? Più un farmaco che un integratore. Sembra essere questo il giudizio del nostro Direttore il prof. Giovanni Spera.
Abbiamo parlato con il nostro Direttore Editoriale, il professor Gianni Spera, del tema del momento, ovvero i Chetoni Esogeni, prodotti in polvere che, se bevuti in beveroni due o tre volte al giorno, promettono di indurre la Chetosi.
Ma è veramente così? Si può sostituire la dieta chetogenica (o integrarla) assumendo Chetoni Esogeni? Esiste una letteratura scientifica in merito?
Lo abbiamo chiesto al Professor Spera che ci ha fornito una analisi molto equilibrata delle potenzialità e dei lati oscuri di questo nuovo prodotto che sta diventando progressivamente molto popolare.
Professor Spera, è il caso di considerare il chetone esogeno utile per integrare una dieta Chetogenica, per sostituire una dieta Chetogenica o per migliorare il proprio stile di vita?
La dieta Chetogenica è uno strumento terapeutico nell’obesità, nel diabete e in altre terapie per le quali le azioni che portano alla chetosi è di beneficio per il paziente.
Lo stato di Chetosi indotto da Diete Chetogeniche a basso apporto calorico o a normale apporto calorico (esistono le diete chetogeniche HiFat con un grande apporto di grassi), dà beneficio per l’essere umano anche senza necessariamente indurre a un calo di peso importante.
Ma allora servono davvero i Chetoni Esogeni?
L’idea di prendere la scorciatoia verso la Chetosi assumendo Chetoni Esogeni, sulla scorta di promettenti studi in vitro ma con pochi riscontri in studi su pazienti reali, trova una serie di ostacoli. Il principale è perché il Chetone, nelle varie forme con le quali viene offerte sul mercato, è complicato da assumere in grandi quantità perché dà fastidio all’intestino.
Come sanno bene coloro i quali fanno le diete chetogeniche sanno quanto è difficile mantenere uno stato di chetosi, perché basta poco per uscirne, anche una caramellino. Assumere questi Chetoni Esogeni suona come una scorciatoia che però non funziona.
L’obiettivo di questi Chetoni Esogeni, più che il dimagrimento, sembrerebbe essere la Chetosi, questo stato del metabolismo che ha molti vantaggi, tanti ancora inesplorati.
Sì, è una specie di vello d’oro, difficile ma possibile da raggiungere.
Pensiamo allo stato di infiammazione sistemica dovuto a malattie neurodegenerative, all’insulinoresistenza, alle malattie reumatiche. Queste patologie hanno in comune una infiammazione sistemica dell’organismo. Ebbene con la Chetosi sappiamo che questa condizione si può migliorare, facendo uscire il paziente da questi stati infiammatori. Ma la chetosi ha anche altre proprietà. Sappiamo che protegge il cuore, che migliora le condizioni del nostro organismo e recentemente abbiamo approfondito il rapporto tra la Chetosi e il Covid, visto che quest’ultimo induce uno stato di profonda infiammazione dell’organismo che la Chetosi può contribuire a risolvere.
Forse è per questo che questi venditori di Chetoni Esogeni la propongono come una specie di bevanda della felicità
Badate bene, quando ci sono questi venditori che propongono questi prodotti dalle promesse miracolose, di solito puntano i loro risultati su materie più soggettive che oggettive. Non si parla tanto di perdita di peso come effetto primario, ma di lucidità mentale, attività cerebrale, addirittura effetti di “felicità indotta”. Ecco effetti di questo tipo, oltre che essere probabilmente indotti dalla caffeina e da un po’ di suggestione, se veramente fossero reali, dovrebbero qualificare questo prodotto più come un farmaco che come un integratore.
Come ha ricordato Mikiko Watanabe in queste pagine, un prodotto che avesse davvero questo tipo di effetti e fosse assunto in queste quantità importanti, sicuramente dovrebbe essere qualificato come un farmaco e quindi attraversare tutta una serie di test clinici per garantirne la sicurezza.
Allora i Chetoni Esogeni non servono perché sono rischiosi o perché sono inutili?
Un conto è indurre la chetosi con un protocollo dietologo chetogenico, un altro è attraverso un prodotto sedicente miracoloso. La piaga dell’obesità per esempio, una vera e propria epidemia con centinaia di milioni di malati al mondo, potrebbe essere risolta all’istante con un prodotto del genere, se esistesse. Ma sarebbe sicuramente un farmaco e dovrebbe superare una serie di test prima di essere proposto al grande pubblico.
Sicuramente è importante studiarlo per capirne di più, i suoi effetti di lungo periodo e la sua efficacia in generale, perché ancora non la conosciamo concretamente.