La Guerra ai Carboidrati è appena cominciata
“Nessun intervento dietetico è migliore della restrizione dei carboidrati per la perdita di peso”
Così Richard Feinman già nel 2015, lo ribadisce anche il Prof Mauro Giulietti, Già Dirigente Medico Patologia Clinica e Dietologia Clinica Ospedale INRCA IRCCS, Roma.
Sono i carboidrati i veri responsabili del nostro peso in eccesso? E’ questa la chiave di lettura per il trattamento e la prevenzione di Diabete di tipo 2 e Obesità?
A esserne sicuri sono alcuni studiosi, specializzati in Dieta Chetogenica e Alimenti Funzionali, che sono intervenuti al dibattito scientifico intorno alle “Nuove frontiere delle diete chetogeniche ed il ruolo di nutraceuti ed alimenti funzionali”, che si è svolto a Bologna il 24 e 25 febbraio 2018 nell’ambito della Ketogenic Diet Academy,
La Dieta Chetogenica
La dieta chetogenica, supportata da una mole crescente di letteratura scientifica, è spesso associata alle cosiddette VLCD (diete a molto basso apporto calorico) come una alternativa alle diete classiche.
La dieta chetogenica ha applicazioni in ambito neurologico, epatologico, reumatologico, oncologico, ma anche nella pratica sportiva, oltre che naturalmente nel trattamento diretto delle complicanze dell’obesità (diabete, BPCO, ipertensione, CVD, ecc.).
Gli Alimenti Funzionali e la Nutraceutica
La correlazione tra dieta chetogenica e nutraceutica si basa su due presupposti principali: la dieta chetogenica è strettamente legata alle più recenti tecnologie alimentari che sono in grado di rendere disponibili pasti sostitutivi costruiti utilizzando componenti nutraceutiche. Aiutano a calibrare i macronutrienti e l’integrazione in micronutrienti e a bilanciare l’organismo durante la dieta.
La Combinazione Dieta Chetogenica e Nutraceutica (o alimenti funzionali)
Una dieta chetogenica a molto basso apporto calorico, altrimenti chiamata VLCKD, che risulta essere molto efficace nella riduzione di peso e nella stabilizzazione della glicemia e dell’insulino resistenza.
Ma anche una terapia dietologica, che porta miglioramenti nell’atteggiamento del paziente nei confronti del cibo e della nutrizione. Lo spiega chiaramente Mauro Giulietti:
“Il fatto è che queste persone, durante la VLCKD, comprendono che i carboidrati sono il macronutriente da tenere sotto controllo nel futuro, in quanto principale responsabile dell’obesità”.
“E tale esperienza – prosegue Giulietti – sarà una valida guida per il cambiamento delle abitudini alimentari sbagliate tenute finora. Durante la dieta ipocalorica chetogenica, le persone riescono a capire quali saranno i carboidrati più idonei da mangiare sia nella dieta mediterranea di mantenimento che nella dieta che poi attueranno come nuovo stile di vita in futuro. Ciò non significa che una fetta di torta o una porzione di patatine fritte o un bicchiere di buon vino dovranno essere banditi per sempre, ma significa che tali pietanze dovranno essere “amministrate” con una giusta misura”.
Diminuire il consumo dei Carboidrati
Il dibattito scientifico continua ad accumulare evidenze che pongono l’attenzione sulle diete ipocaloriche chetogeniche come uno strumento molto interessante nella lotta alle patologie metaboliche e per prevenire diabete e obesità.
Ma più in generale, l’obiettivo è l’eccessivo consumo di carboidrati della società contemporanea, che ha come unica destinazione l’accumulo di trigliceridi e l’aumento della glicemia.
Diminuire il consumo dei carboidrati, anche per le persone che fanno sport, è un consiglio importante. Rivolgersi a un nutrizionista per correggere abitudini sbagliate, è altrettanto importante.